Un sorriso perfetto è il sogno di molti, i denti, infatti, sono una parte del corpo sempre esposta e averli dritti, bianchi e sani conferisce alla persona un aspetto decisamente più gradevole rispetto a chi invece non li cura come dovrebbe.
Il discorso dei denti storti non si ferma però solo all’estetica in quanto, contrariamente a quanto si possa pensare, da ciò possono derivare problemi funzionali anche importanti come malocclusioni, problemi di igiene orale ed altro.
Per questo è molto importante prendersi cura del proprio sorriso e rivolgersi ad esperti nel settore anche se i denti storti sembrano, in apparenza, non dare problemi se non sul piano estetico.
Per quanto riguarda le cause dei denti storti, c’è da dire innanzitutto che questa condizione può derivare sia da un fattore genetico e sia da una serie di cattive abitudini.
Sicuramente vanno annoverate tra le cause le malformazioni della mascella e della mandibola, spesso di natura genetica, che causano un disallineamento tra le arcate dentali e conseguenti malocclusioni.
I denti storti possono dipendere anche dal fatto che alcune persone nascono con denti più grandi rispetto allo spazio disponibile nella bocca, e questo porta inevitabilmente a sovrapposizioni e affollamenti.
L’affollamento dentale può però anche derivare dalla caduta prematura dei denti o dalla loro estrazione a causa di carie profonde, pertanto i denti storti possono comparire anche da adulti.
Tra le cattive abitudini, invece, troviamo l’uso prolungato del biberon o del ciuccio, il succhiarsi il pollice o spingere i denti con la lingua, tutte azioni che impattano sul corretto sviluppo della dentatura.
Non è solo l’estetica a preoccupare quando si parla di denti storti.
Questa condizione, infatti, può portare ad una scorretta masticazione che ha come conseguenza una cattiva digestione, mentre la posizione irregolare dei denti può influenzare la respirazione ed anche causare problemi di articolazione del linguaggio.
Comuni in chi ha i denti storti sono anche mal di testa e acufeni, così come gli squilibri posturali. Inoltre, la pulizia dei denti diventa più difficile, aumentando il rischio di malattie gengivali e carie proprio per via della posizione assunta dai denti che rende difficile spazzolarli correttamente. La fragilità dentale è un’altra conseguenza possibile, rendendo i denti più suscettibili a danni e fratture.
Per trattare i denti storti è possibile percorrere diverse strade, anche tenendo conto della condizione di partenza di ognuno. Sostanzialmente si può agire o con l’ortodonzia tradizionale o con l’ortodonzia invisibile.
L’ortodonzia tradizionale utilizza sistemi consolidati per correggere anche i casi più gravi di disallineamento dentale. Brevemente, nell’ortodonzia tradizionale si utilizza un’apparecchiatura fissa composta da brackets e archi ortodontici in grado di assicurare una correzione certa della dentatura, anche nei casi più gravi. Di contro, l’apparecchio fisso può causare lesioni alla bocca, può rendere difficoltoso mangiare soprattutto nel primo periodo e richiede una pulizia attenta e non sempre semplice.
L’ortodonzia trasparente, invece, è un tipo di trattamento ortodontico che utilizza delle mascherine trasparenti, quasi invisibili, per correggere i problemi di allineamento dei denti e dell’occlusione.
Si tratta di una soluzione che si presta a numerose situazioni, malocclusione, spaziature eccessive e denti sporgenti sono solo alcuni esempi, ma che al contrario dell’ortodonzia tradizionale, risulta meno invasiva sia sul profilo estetico che funzionale.
Raddrizzare i denti storti senza apparecchio non è possibile. Si può certamente optare per soluzioni invisibili e più semplici da gestire come appunto l’ortodonzia trasparente, ma di certo non è possibile agire diversamente sul problema.
Ciò che si può fare, ovviamente su consulenza dell’odontoiatra che potrebbe proporre tale soluzione laddove opportuno, consiste nell’applicazione di corone e faccette dentali. Attenzione però perché queste non correggono effettivamente il difetto ortodontico, ma si limitano a nasconderlo ed inoltre sono adatte solo per casi di lieve stortura dei denti e solo negli adulti.
La domanda più gettonata quando si pensa all’ortodonzia è sicuramente quanto tempo occorre per raddrizzare i denti. Rispondere con precisione non è possibile in quanto i fattori da tenere in considerazione sono molteplici tra cui la condizione di partenza, l’età del paziente e l’apparecchio utilizzato.
In linea generale, comunque, si va da un minimo di circa 6 mesi per i casi semplici sino a circa due o tre anni per i casi più complessi. Possono sembrare tempi lunghi, ma è bene tenere a mente che un buon lavoro ortodontico può durare tutta la vita.