24 Aprile 2024

Diastema: come si corregge lo spazio tra i denti davanti?

Il diastema, termine che deriva dal greco antico e significa “intervallo”, è una condizione caratterizzata dalla presenza di uno spazio tra due denti, in particolare tra gli incisivi centrali superiori.

Sebbene per alcuni il diastema possa essere considerato un tratto distintivo e addirittura affascinante, per altri può rappresentare un problema estetico o funzionale. La distanza tra gli incisivi può infatti interferire con il morso o la corretta articolazione della mandibola. Per questi motivi, colmare lo spazio può e deve essere considerata un’opzione da valutare.

Fortunatamente, esistono diverse soluzioni per correggere il diastema e ottenere un sorriso più armonico. La scelta del trattamento più adatto dipende dalla causa della condizione, dall’entità dello spazio e dalle esigenze del paziente. In questo articolo verranno illustrate le opzioni disponibili, i benefici di ciascuna e le tempistiche.

Che cos’è il diastema e perché si forma? Possibili cause della fessura tra i denti davanti

Il diastema è più comunemente osservato tra i due denti incisivi superiori, ma può verificarsi tra qualsiasi coppia di denti.

Le cause del diastema sono molteplici. Può essere ereditario, ovvero causato da una sproporzione tra le dimensioni dei denti (troppo piccole) e la dimensione della mascella (troppo grande). Altre cause possono includere un frenulo labiale superiore ipertrofico, che è il piccolo lembo di tessuto che collega il labbro superiore alla gengiva. Questo può tirare la gengiva tra i denti anteriori, creando uno spazio.

Inoltre, alcune abitudini orali, come la suzione del pollice o l’uso prolungato del ciuccio, possono esercitare una pressione sui denti che porta alla formazione di un diastema. Anche la presenza di un sovraccarico funzionale, come un morso incrociato, può causare uno spostamento dei denti e la formazione di uno spazio.

Infine, la perdita di un dente a causa di carie o trauma può portare alla formazione di uno spazio tra i denti. In questi casi, il diastema può essere corretto con l’uso di protesi dentali o impianti.

È importante sottolineare che, sebbene un diastema possa essere una caratteristica estetica distintiva e non causi problemi di salute, in alcuni casi può essere indicativo di problemi di salute orale più gravi. Pertanto, è sempre consigliabile consultare un professionista odontoiatrico per una valutazione completa.

Come si risolve il diastema? Rimedi e soluzioni

La correzione del diastema dipende da una serie di fattori, tra cui la causa sottostante, l’ampiezza dello spazio e le preferenze personali del paziente. Esistono diverse opzioni di trattamento che possono essere adottate per risolvere un diastema, ognuna con i suoi vantaggi e svantaggi.

Solitamente si ricorre all’ortodonzia, mediante l’impiego di apparecchi fissi o rimovibili, per riallineare i denti e far combaciare gli archi dentali. Un’altra soluzione è rappresentata dalle faccette dentali, sottili gusci di porcellana che vengono applicati sulla superficie dei denti, possono essere utilizzate per coprire lo spazio.

Nei casi in cui è presente un frenulo labiale ipertrofico, può essere necessaria una frenulectomia. Infine, per colmare spazi più ampi causati dalla mancanza di elementi dentali, una valida opzione è l’installazione di impianti dentali.

Nei paragrafi successivi, esploreremo ciascuna di queste opzioni di trattamento in dettaglio, discutendo come funzionano, quando sono appropriate e cosa aspettarsi durante il processo di trattamento.

Ortodonzia

L’ortodonzia è spesso il trattamento di prima scelta per correggere un diastema, poiché permette di agire sia sulla causa che sull’effetto attraverso un riallineamento graduale dei denti.

Il metodo più comune prevede l’utilizzo di un apparecchio fisso, composto da bracket e archetto metallico o in ceramica dello stesso colore dei denti.

Per ottenere maggior discrezione e far risaltare meno l’apparecchio, però, esistono altre due opzioni: l’apparecchio linguale, dove i brackets vengono posizionati sulla superficie interna dei denti, rendendoli completamente invisibili. E poi, quella meno invasiva dal punto di vista estetico rappresentata dall’apparecchio trasparente.

Questo dispositivo offre numerosi vantaggi:

Faccette dentali

Le faccette dentali sono sottili laminature estetiche in ceramica o resina curate nei minimi dettagli, che vengono adattate sulla superficie visibile dei denti al fine di ridisegnare la forma e colmare discrepanti diastemi.

Tale tecnica, poco invasiva, consiste nell’applicare le faccette, spessore di poco superiore al millimetro, sul dente tramite adesione diretta. Ciò permette di ottenere un risultato estetico immediato senza ricorrere a trattamenti più aggressivi come lo sbiancamento dentale. Le faccette si rivelano quindi particolarmente indicate in presenza di diastemi non eccessivi, soprattutto quando la validità strutturale dei denti lo consente.

Sebbene le faccette dentali offrono un miglioramento estetico rapido e conservativo, è bene valutare criticamente l’idoneità in base allo stato di salute generale dell’arcata, alla causa del diastema e alle specifiche esigenze del paziente. È inoltre fondamentale assicurare una corretta igiene orale per garantire nel tempo la tenuta di queste protesi estetiche.

Pertanto, prima di optare per tale tecnica, risulta raccomandabile una discussione approfondita con il proprio medico odontoiatra al fine di stabilire la soluzione più indicata per ciascun caso.

Frenulectomia

In alcuni casi, la causa del diastema è un frenulo labiale troppo corto o troppo frenato. Il frenulo è un piccolo lembo di tessuto che collega il labbro alla gengiva. Se è troppo corto, può esercitare una trazione anomala sui denti anteriori, spingendoli in avanti e creando uno spazio tra di loro.

In questa situazione, la frenulectomia può essere un trattamento efficace per correggere il diastema. Questo intervento chirurgico, eseguito in anestesia locale in regime ambulatoriale, consiste nell’asportazione del frenulo mediante un’incisione eseguita con bisturi o laser. La rimozione del tessuto ipertrofico ha lo scopo di ridurre l’eccessiva pressione e trazione che, a causa della sua tonicità, esercita sulla gengiva tra i denti superiori.

Dopo l’intervento, che dura pochi minuti, il paziente avverte un leggero fastidio post-operatorio che tende a risolversi nell’arco di 2-3 giorni grazie all’azione di analgesici e antinfiammatori. Nel giro di una settimana si attua il processo di rimarginazione della ferita chirurgica. Ciò permette alla gengiva di rilassarsi nella posizione corretta, facilitando il naturale avvicinamento dei denti nel tempo.

La frenulectomia, quando eseguita precocemente in età infantile, può prevenire l’insorgenza di un diastema. Anche nei pazienti adulti si rivela efficace se l’eccessiva tonicità frenulare è riconosciuta come causa principale dell’apertura tra gli incisivi superiori. 

Impianti dentali

Nel caso di diastemi ampi causati dalla mancanza di uno o più denti, dovuta ad esempio a carie profonde o traumi, è possibile ricorrere all’implantologia dentale per ottenere una corretta chiusura dello spazio.

L’intervento prevede l’inserimento chirurgico nell’osso mascellare di viti in titanio, all’interno delle quali andranno fissate protesi dentarie fisse o rimovibili. Prima dell’intervento è necessario eseguire esami radiografici e tomografici per valutare con precisione millimetrica la qualità e la quantità dell’osso residuale e pianificare così il posizionamento ottimale degli impianti.

La chirurgia, eseguita in anestesia locale, richiede un tempo operatorio variabile da caso a caso in base al numero di impianti da inserire. Successivamente è previsto un periodo di guarigione ossea che può aggirarsi tra uno e tre mesi. Tuttavia, in alcuni casi di patologie pregresse, come l’osteoporosi, i tempi possono allungarsi fino a sei mesi.

È importante notare, però, che dopo l’intervento, i sintomi generalmente scompaiono molto prima, nell’ordine dei due o tre giorni.

Quanto tempo ci vuole per chiudere il diastema?

I tempi necessari alla correzione del diastema dipendono principalmente da quattro fattori: la gravità della problematica, la sua causa, il trattamento prescelto e la collaborazione del paziente.

Un diastema lieve potrà essere colmato già entro 6-12 mesi, mentre uno più ampio richiede trattamenti protratti per 12-24 mesi o oltre. Se legato a fattori scheletrici, anche l’ortodonzia potrà prevedere un decorso temporale prolungato per un riallineamento stabile dei denti.

Diverso il caso di un frenulo labiale ipertrofico, risolvibile chirurgicamente tramite frenulectomia nel breve periodo. Tra i rimedi attuabili, citati poc’anzi, le faccette consentono un trattamento immediato di solo due sedute.

Discorso diverso per l’ortodonzia tradizionale, la quale dura mediamente 12-18 mesi ma con Invisalign, per i casi lievi la durata è stimata tra i 3 e 12 mesi mentre per quelli più gravi tra i 18 e 24 mesi.

Difficile dare una stima precisa per percorso implantoprotesico, il quale può richiedere da pochi mesi a oltre un anno. 

Arrivare al risultato e all’obiettivo finale nei tempi stimati è anche una diretta conseguenza del comportamento del paziente. Seguire correttamente le istruzioni del dentista e mantenere una buona igiene orale sono fattori importanti per la riuscita del trattamento.