18 Aprile 2024

Rifarsi il seno: come funziona? Cosa sapere prima di fare l’intervento di mastoplastica

La chirurgia plastica ricostruttiva al seno rappresenta una delle procedure di chirurgia estetica più richieste e può migliorare il benessere psicofisico di chi decide di sottoporsi all’intervento. È tuttavia importante acquisire una completa informazione prima di decidere se sottoporsi o meno a questo tipo di intervento.

In questo articolo verranno illustrate le modalità con cui viene eseguita l’operazione di mastoplastica additiva, indicando le principali tecniche chirurgiche adottate. Verranno, inoltre, forniti tutti i dettagli utili relativi alla fase post-operazione e convalescenza. Tutte le informazioni e i suggerimenti risulteranno fondamentali per valutare in modo appropriato questa opportunità e stabilire se sia davvero la soluzione indicata.

Prima di prendere qualsiasi decisione è indispensabile effettuare un colloquio preliminare con il chirurgo plastico. In questa prima visita verranno discussi gli obiettivi dell’intervento, spiegate le differenti opzioni chirurgiche e fornita una valutazione personalizzata del caso. Solo dopo aver compreso approfonditamente ogni aspetto sanitario ed economico potrà essere scelto se sottoporsi o meno all’operazione.

Cos’è la mastoplastica

L’intervento di mastoplastica rappresenta una scelta importante che molte donne valutano con attenzione al fine di migliorare l’aspetto e l’aderenza al corpo della propria forma mammaria. Le motivazioni che possono portare a prendere in considerazione questo tipo di procedura chirurgica sono principalmente tre: aumentare il volume del seno, ridurre dimensioni eccessive oppure correggere l’effetto di rilassamento dei tessuti cutanei dovuto all’età o a cambiamenti fisici.

Esistono tre tipologie di mastoplastica: quella additiva, la riduttiva e la mastoplessia. 

Nel dettaglio, la mastoplastica additiva consiste nell’inserimento di protesi mammarie per aumentare volume e forma del seno, può essere una soluzione per quelle donne che desiderano ricorrere alla mastoplastica per raggiungere una maggiore armonia corporea. Le protesi possono essere di silicone o soluzione salina e vengono posizionate chirurgicamente o dietro la ghiandola mammaria per una forma più naturale, o sotto il muscolo pettorale per risultati più prolungati. L’incisione può avvenire attraverso ascelle, seni o areole.

La mastoplastica riduttiva ha lo scopo opposto, ovvero ridurre tagliando il tessuto mammario in eccesso che può causare dolore, posture sbagliate o problemi dermatologici. Il chirurgo asporta una parte di tessuto mammario e cute in più, ritagliando le dimensioni desiderate. L’intervento può richiedere anche un successivo lifting per rimodellare la forma.

Infine, la mastopessi, o lifting mammario, serve a sollevare il seno che, a causa di fattori genetici o gravidanze, tende a diventare cadente. Il chirurgo taglia l’eccesso di pelle e tessuto, riposiziona la ghiandola mammaria più in alto e ritira la cute per ritrovare tono e proporzione, eventualmente associando l’inserimento di piccole protesi.

Forma del seno e tipologie di protesi

La scelta del modello di protesi mammarie da impiegare negli interventi di mastoplastica additiva dipende da diversi fattori legati alle caratteristiche fisiche della paziente e all’obiettivo estetico da raggiungere.

Le protesi di forma rotonda consentono di conferire volume in modo uniforme, risultando indicate per casi di ipoplasia mammaria. Quelle anatomiche “a goccia” replicano invece la naturale conformazione della ghiandola, risultando adeguate quando si desidera armonizzare la proporzione complessiva del seno.

Anche il materiale di riempimento gioca un ruolo di notevole importanza: il gel di silicone offre una consistenza simile al tessuto, mentre la soluzione salina risulta meno naturale ma più economica.

La scelta della misura, della forma e del materiale viene effettuata dal chirurgo plastico in base alla morfologia individuale, alla qualità cutanea e alle esigenze estetiche della paziente. Risulta fondamentale discutere approfonditamente ciascun aspetto con il medico al fine di identificare la soluzione ottimale per ciascun caso specifico.

Come si svolge l’intervento di mastoplastica

L’intervento di mastoplastica viene solitamente eseguito in regime di day hospital o con breve ricovero, a seconda della complessità dell’operazione.

Di norma si svolge in sala operatoria sotto anestesia, che può essere generale o locale con sedazione, e la sua durata oscilla tra le 2 e le 3 ore in media. Una volta discussi con il chirurgo gli obiettivi estetici e l’iter da seguire, si effettuano gli esami propedeutici per valutare le condizioni generali.

Il giorno dell’intervento si procede con la fase preoperatoria tra cui l’incannulazione per l’anestesia e la disinfezione delle aree interessate. A questo punto ha inizio la fase operatoria vera e propria, che varia a seconda del tipo di mastoplastica.

Post-operatorio e convalescenza

Come è normale che sia, nei primi giorni post-operazione è comune avvertire dolore e fastidio, ma nulla di troppo eccessivo. Vediamo, nel dettaglio, com’è il decorso relativo ai vari tipi di interventi.

Dopo una mastoplastica additiva è molto comune avvertire dolore, specialmente se viene sollevato il braccio, e gonfiore accentuato che può persistere anche per 3 mesi. In più, non è raro sentire pizzicori e formicolii transitori a livello del capezzolo.

Le donne sottoposte a mastoplastica riduttiva, invece, devono aspettarsi lividi più evidenti a causa della rimozione di ingenti quantità di tessuto, accompagnati da una sintomatologia dolorosa che tende a protrarsi nel tempo più a lungo. Non è rara altresì una temporanea alterazione della sensibilità a livello del capezzolo.

Il post-intervento di mastopessi comporta spesso fastidi da trazione a carico del seno, mentre le cicatrici lasciate sono più appariscenti rispetto agli altri tipi di mastoplastica. Inizialmente può avvertirsi anche una sensazione di tensione.

La gestione del dolore è un altro aspetto fondamentale del processo di convalescenza. Il medico prescriverà probabilmente dei farmaci antidolorifici e sarà essenziale seguire attentamente le dosi raccomandate. La cura sarà specifica in base al tipo di intervento a cui si è stati sottoposti.

Allo stesso tempo, mantenere un dialogo aperto con il proprio chirurgo e non esitare a rivolgersi a lui in caso di dubbi o complicazioni è vitale per un recupero sicuro ed efficace.

Infine, durante il periodo di convalescenza, è importante dedicare tempo anche al benessere psicologico. Un intervento di mastoplastica, pur essendo principalmente fisico, può avere un impatto emotivo. Supporto emotivo da parte di amici, familiari o professionisti può essere prezioso per navigare questo periodo di transizione con serenità e fiducia.

Mastoplastica: rischi e controindicazioni

Nonostante la mastoplastica sia generalmente considerata sicura, come ogni procedura chirurgica, presenta dei rischi e delle controindicazioni che devono essere attentamente valutati.

Uno dei rischi più comuni è la reazione all’anestesia, che può variare da lievi effetti collaterali a complicazioni più gravi. Inoltre, possono verificarsi infezioni post-operatorie, che richiedono un trattamento immediato per prevenire ulteriori complicazioni.

La cicatrizzazione è un altro aspetto da considerare: benché le tecniche chirurgiche moderne mirino a minimizzare le cicatrici, la loro presenza e visibilità variano da persona a persona. In alcuni casi, si può sviluppare una cicatrice ipertrofica o cheloidale, soprattutto in individui con predisposizione genetica.

Un rischio specifico legato agli impianti mammari è la loro possibile deformazione nel tempo, che potrebbe richiedere interventi correttivi. 

Altri rischi includono alterazioni della sensibilità del seno o del capezzolo e formazione di tessuto cicatriziale intorno all’impianto, noto come contrattura capsulare, che può causare dolore e deformità.

Pertanto, è fondamentale affidarsi a un chirurgo plastico qualificato e a una clinica rinomata per garantire la massima sicurezza e professionalità. È essenziale svolgere una ricerca approfondita, verificando le credenziali, l’esperienza e le recensioni del chirurgo, nonché gli standard di accreditamento e sicurezza della clinica.